Il progetto People on the cross di Tommaso Mori si sviluppa prendendo le mosse da una vicenda che è emblematica delle forme ambigue e controverse assunte dalla religiosità e dal senso del sacro nel mondo contemporaneo.
Madeleine Aumont, casalinga, nel 1972 ebbe un’apparizione in cui ricevette il compito di costruire nella cittadina francese di Dozulé una croce luminosa alta 738 metri. Il progetto fallì, ma 40 anni dopo si contano centinaia di repliche luminose in scala 1:100 in tutto il mondo, Antartide compresa.
Attraverso un’incessante raccolta di dati e informazioni che coinvolge diverse persone autrici di alcune di queste croci, Mori costruisce un progetto capace di evolversi in indagine visuale ad ampio respiro e di portare a confronto sullo stesso terreno riflessioni critiche di origine diversa, mettendo in gioco anche la propria biografia, poiché come egli stesso racconta “Anni fa ho abbandonato la fede. A distanza, volevo capire meglio il senso del mio percorso, con le sue difficoltà”.
Introduzione di Daniele De Luigi
“People on the Cross” by Tommaso Mori builds on a historical event summarizing the ambiguous aspects of religion and holiness in the contemporary age.
Madeleine Aumont, a French housewife, had a religious apparition during which she received the task of building a 738 meters high neon cross in Dozulé, a small town in Normandy. The project failed but 40 years later hundreds of 1:100 replicas have been erected around the world, Antarctica included.
Through a restless data collection regarding the owners of these crosses, Mori builds a project capable of evolving in a far-reaching visual analysis, mixing different critical reflections and his own biography. As he states “Years ago I lost my religion. After all this time I wanted to understand better the meaning of my own path, with its own challenges”.
Introduction by Daniele De Luigi